Alleanze per portare la fibra alle aziende italiane

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Portare la banda ultralarga a “casa” delle imprese e delle industrie italiane. Attraverso reti future proof che consentano di mettere a terra i progetti legati all’ industrializzazione 4.0, ma anche di poter contare su tutta una serie di servizi “accessori”, dalla progettazione alla consulenza, dall’assistenza in real time alla gestione delle criticità.

È questa la “mission” alla base di una serie di accordi che hanno animato la cronaca delle Tlc delle ultime settimane e che vedono protagoniste alcune delle principali aziende del settore con lo scopo di portare la fibra alle aziende italiane.

Il Piano del Mise per gli Investimenti nelle aree grigie – dove si concentra circa il 65% delle imprese italiane – fa da “substrato” al nuovo corso. Ma a prescindere dagli investimenti pubblici è la macchina privata che si è messa in moto, ora come mai in passato.

La notizia più “corposa” riguarda senza dubbio la nascita di Irideos, la società frutto della fusione fra Infracom, McLink e Kpnqwest, aziende acquisite dal fondo F2i, nell’arco dell’ultimo anno (F2i è in quota Irideos all’80% mentre il restante 20% è in capo al fondo Marguerite). Il nuovo polo – alla cui guida, in qualità di Ad, è stato chiamato l’ex senior partner di F2i Mauro Maia, affiancato da Alberto Trondoli, ex Ad di Metroweb che ne assume la presidenza – punta a diventare un punto di riferimento nazionale in materia di fibra ottica e non solo. Dieci i data center attivi, a Milano, Roma, Trento e Verona, e nel “pacchetto” ci sono anche servizi cloud e di cybersecurity nonché soluzioni personalizzate e in outsourcing per la gestione ad esempio dei sistemi informativi, grazie al supporto di un centro di competenza dedicato.

La notizia della nascita di Irideos fa il paio con gli annunci degli accordi, appena siglati fra Open Fiber, Italtel e Retelit, anch’essi mirati a spingere la realizzazione delle nuove reti e l’erogazione di servizi avanzati.

Italtel, insieme a Maticmind, ha firmato il progetto di Network Automation ossia di configurazione automatica dei servizi di rete di Open Fiber, grazie all’uso della piattaforma Cisco Network Services Orchestrator (NSO). L’adozione dell’innovativa piattaforma consentirà a Open Fiber di accelerare l’operatività dei servizi wholesale riducendo la possibilità di errori, con incremento dell’efficienza e riduzione della complessità e dei costi operativi.

Riguardo all’accordo commerciale Open Fiber- Retelit le due aziende hanno deciso di unire le forze per estendere lo sviluppo delle rispettive infrastrutture sul territorio nazionale. Open Fiber offrirà a Retelit – con particolare focus sul segmento Business – l’accesso alla propria rete in fibra Ftth e Retelit da parte sua metterà a disposizione l’utilizzo della propria infrastruttura per massimizzare il riuso delle reti esistenti nella realizzazione della nuova rete nazionale.

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