Digitalizzazione del Paese. Obiettivo 2025

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“ L’ Industria 4.0 ” passa attraverso un profondo processo di digitalizzazione dei processi e dei servizi e costituisce il driver principale del futuro del Paese.

È questo il tema principale affrontato durante il Convegno “Obiettivo 2025: l’Industria italiana si allea per lo sviluppo digitale del Paese” organizzato a Milano il 12 ottobre da Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e sistemi per l’energia e le telecomunicazioni, e IATT – Italian Association for Trenchless Technology – con la partecipazione e il supporto delle istituzioni e dei principali protagonisti del settore.

Sono intervenuti, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’UNI (Ente Italiano di Normazione), IMQ Spa, Coldiretti e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), oltre a rappresentanti di A2A Smart City S.p.A., Illogic Srl, Sirti Spa e Olivetti Spa.

Siamo in una fase cruciale per il rilancio dell’economia e dell’industria del nostro territorio, come testimoniato dall’ambizioso programma di interventi nell’ambito del Piano nazionale Industria 4.0 varato dal Governo a settembre 2016, e tutte le parti coinvolte devono scendere in campo per sfruttare al meglio le grandi opportunità di sviluppo offerte da questo momento.

Obiettivo comune è quello di colmare il divario che separa l’Italia dagli altri Paesi europei,

trasformandola in un top player digitale, e garantire  una serie di servizi evoluti attraverso il ricorso a sistemi integrati che prevedono l’incremento del volume dei dati, della potenza di calcolo e della connettività, che si traduce – a sua volta – in big data, open data, cloud computing; la creazione degli analytics, per ricavare valore dai dati raccolti; la nascita di nuove forme di interazione tra uomo e macchina e della cosiddetta realtà aumentata ed, infine, lo sviluppo ed il miglioramento nel trasferimento di istruzioni digitali al mondo reale come la robotica avanzata, le soluzioni Internet of Things e le stampanti 3D.

Da una parte, quindi, le imprese, gli operatori ed i fornitori di servizi, dall’altra, i cittadini, gli utenti privati, quelli commerciali e la Pubblica Amministrazione che, come previsto dagli obiettivi dell’ Agenda Digitale Europea, dovranno beneficiare dell’accesso alla rete che rispetti gli standard prefissati.

Per questo motivo, l’Italia dovrà necessariamente dotarsi di una rete efficiente e veloce in grado di gestire una notevole mole di dati, ed è in quest’ottica che i progetti relativi alla banda ultralarga e al 5G diventano sempre più strategici.

In questo contesto, Prysmian Group, che vanta un’esperienza di quarant’anni nel settore delle fibre ottiche e lavora costantemente nel campo della ricerca e dello sviluppo per poter offrire ai propri clienti prodotti e soluzioni innovative, rappresenta un player fondamentale nel processo di digitalizzazione del Paese.

Parallelamente, un’evoluzione infrastrutturale così radicale e capillare come quella che ci attende nei prossimi anni porta con sé anche tematiche legate a diversi aspetti, come quello dell’impatto ambientale sul nostro territorio.

Per questo, IATT lavora nella definizione di norme che a livello nazionale indicheranno i nuovi standard da adottare in sostituzione degli scavi tradizionali a cui affianca un’attività di formazione che coinvolge ordini professionali, architetti, ingegneri per sensibilizzarli in questo senso.

Anche le cosiddette “aree a fallimento di mercato”, finora escluse, dovranno beneficiare di questa digitalizzazione creando un continuum che connetta l’intero Paese, che trasformi le città, non solo i grandi centri urbani ma anche quelli più piccoli, in smart cities attraverso lo sviluppo di soluzioni IoT, che rappresenta una componente importante nel piano dell’Industria 4.0: l’applicazione sistematica di sensori e oggetti intelligenti ai processi industriali e all’ erogazione dei servizi per la comunità, e che supporti le aree rurali nel processo di trasformazione dei sistemi di produzione in modelli maggiormente automatizzati, efficienti e sostenibili.

La ripresa economica, dunque, passa anche attraverso gli investimenti delle PMI, tipiche del tessuto economico italiano, nell’ambito della digitalizzazione, al fianco delle quali si è schierato il Ministero dello Sviluppo Economico attraverso una serie di iniziative che hanno incentivato gli investimenti in campo tecnologico.

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