Smart City, anche per le città italiane?

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La città intelligente, Smart City, si contraddistingue per l’insieme di strategie di pianificazione urbanistica volte all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi grazie ad un utilizzo sapiente della tecnologia.

Alla base dei servizi per le smart city ci sono infatti le infrastrutture: le reti wireless o in fibra per la broadband, le reti di trasporto, quelle per l’energia e quelle per l’ambiente (rifiuti, rete idrica ecc.).

Il concetto di città intelligente è tutt’ora in continua evoluzione e misurare il livello di “smartness” di una città non risulta semplice; pertanto, sono stati diffusi differenti criteri di valutazione, mentre le varie classificazioni sono in continuo aggiornamento.

Per valutare lo stato dell’arte delle città e monitorarne i progressi risulta necessario, quindi, tenere in considerazione una vasta serie di parametri, che generalmente riguardano gli ambiti della inter-comunicazione, della mobilità, della sostenibilità ambientale ed energetica.

L’Italia rispetto al resto dell’Europa è ancora molto indietro nello sviluppo di città intelligenti, nonostante alcuni dati incoraggianti.

Sono infatti numerose le iniziative che utilizzano le tecnologie digitali per rendere più smart le nostre città: circa il 48% dei comuni italiani con più 15.000 abitanti ha avviato ad esempio almeno un progetto smart nel triennio 2015-2017.

Solo nel 37% dei casi, però, si è riusciti a estendere i progetti all’ intero territorio urbano in modo permanente, mentre la maggior parte dei progetti si è fermata alla fase di sperimentazione.

Le motivazioni sono varie, prime tra tutte la necessità di una pianificazione strategica di medio lungo termine per l’attuazione di progetti in grado di garantire risultati nel tempo.

Manca nel nostro Paese quella capacità di governance che, a livello sia nazionale che locale, sia in grado di porre in essere progetti strutturati e duraturi.

Un’altra criticità è poi rappresentata dal rinvenimento e dall’ utilizzo dei dati. Infatti, il punto cruciale per la creazione di smart city sono i dati (bigdata) di cui i sensori (Internet of Things) abilitano la raccolta, ma ancora di più è l’utilizzo che ne viene fatto. Trasformare il dato in informazioni da utilizzare per creare nuovi prodotti e/o servizi che siano utili ai cittadini ed alla comunità è ciò che ci permetterà di evolvere i nostri centri abitati in vere e proprie smart city.

Nella governance delle smart cities italiane, Milano si conferma da cinque anni a questa parte la prima smart city del Paese: lo ha suggellato la ricerca ICity Rate 2018 di FPA (Forum Pubblica Amministrazione), che indica al secondo e terzo posto Firenze e Bologna come livello di “smartness” di una città.

Secondo la ricerca, nel ranking nazionale si posizionano bene anche alcune città di medie dimensioni come Trento, Bergamo, Parma, Pisa e Reggio Emilia. Risultati negativi, invece, per il Sud: le ultime venti città sono tutte meridionali.

Anche lo Smart City Index 2018, il rapporto di EY (Ernst & Young) che analizza le 117 città capoluogo italiane, indica Milano come la città più smart d’Italia, seguita da Torino, al secondo posto, e da Bologna, al terzo.

Milano, grazie soprattutto alle sue infrastrutture di trasporto pubblico e alle sue piattaforme digitali, si posiziona come città più smart e innovativa d’Italia, in grado di confrontarsi alla pari con le città metropolitane delle altre regioni industriali europee.

Torino, che spicca per la diffusione della banda larga fissa e mobile e per il trasporto pubblico, si colloca al secondo posto della classifica, anche grazie alle ottime performance nei servizi e-government al cittadino e nella new economy (luoghi per l’innovazione, co-working, start up, economia digitale), guadagnando una posizione rispetto al rapporto 2016.

Bologna si conferma come la città che meglio ha saputo definire una strategia e una vision strutturate.

Roma e Firenze migliorano la propria posizione, classificandosi rispettivamente settima e ottava.

Roma, infine, nonostante il ritardo nelle infrastrutture e nelle reti, è, secondo la classifica, la città che si è maggiormente impegnata sul fronte della trasparenza, rendendo accessibile ai cittadini il suo patrimonio informativo.

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