Smart City: fibra ottica cruciale per la svolta

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L’Italia raccoglie la sfida delle Smart City ma la strada verso la realizzazione della Smart Nation è ancora lunga. Accanto a città “avanzate” permangono ancora realtà che faticano a fare della tecnologia una leva strategica di sviluppo, crescita e benessere per la comunità.

A tracciare il quadro della situazione italiana, lo studio ICity Rate 2018, elaborato da FPA, ossia Forum Pubblica Amministrazione. Il report fotografa uno scenario a luci e ombre: vincente per le città medie, ancora problematico per le città del Sud.

Milano è la città più Smart d’Italia per il quinto anno consecutivo: ottimi risultati soprattutto negli ambiti di solidità economica, ricerca e innovazione, lavoro e attrattività turistico-culturale. La città lombarda è invece ancora in ritardo nelle dimensioni ambientali, come il consumo di suolo e territorio, la qualità dell’aria e dell’acqua.

Al secondo posto Firenze, che registra risultati eccellenti sui fronti attrattività turistico-culturale e trasformazione digitale e che si colloca fra le prime città per mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia.

Bologna conferma la leadership negli ambiti del lavoro, energia, governance e partecipazione civile, guadagnando un ottimo posizionamento anche per trasformazione digitale, istruzione, ricerca e innovazione e inclusione sociale.

Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci Smart City italiane. Un gruppo in cui emerge un forte blocco di città medie con ottime performance, come Trento, che guadagna una posizione grazie ai buoni risultati nella gestione dei rifiuti; Bergamo passa dal sesto al quinto posto e si distingue in particolare per solidità economica e gestione del verde urbano. Spicca poi Parma, prima per inclusione sociale e consumo di suolo e territorio. Pisa è eccellenza nell’istruzione.

Le città più Smart d’Italia nel 2018 si trovano al Centro-Nord: tutte le prime 21 Smart City in classifica appartengono infatti a questa area, mentre le 21 in fondo alla graduatoria si collocano al Sud e Isole. Un divario che, se si considera il punteggio medio delle prime e delle ultime classificate, in un anno è cresciuto di 15 punti (da 250 a 265), e di 17 punti se si considerano solo le prime e le ultime dieci città (da 115 a 132). Il gap non riguarda soltanto le dimensioni su cui gravano pesanti ritardi strutturali nel Mezzogiorno, tra cui l’occupazione, la solidità economica, la ricerca e l’innovazione, ma anche quegli ambiti, come l’energia e la trasformazione digitale, in cui ci sarebbero le opportunità per accorciare le distanze.

Nello sviluppo della città intelligente un ruolo cruciale lo giocano le reti di connettività ultraveloce, fibra ottica in testa. Non è un caso dunque che molte delle città che si trovano in fondo al ranking di FPA si stiano attrezzando sul fronte infrastrutturale.

La fibra ottica contribuisce alla nascita e al consolidamento delle Smart City perché rende possibile l’accesso ai servizi di nuova generazione, che altrimenti non sarebbe possibile. Oltre alla diffusione della connettività ad alte prestazioni in tutte le abitazioni, la fibra favorisce infatti l’interazione di reti telematiche avanzate come quelle sanitarie, gestionali, di sicurezza e di ricerca.

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