L’ Arabia Saudita ha dato la cittadinanza a Sophia, il robot sviluppato dalla società di Hong Kong Hanson Robotics: si tratta della prima volta che viene riconosciuto lo status di cittadino a un “essere artificiale”. Durante un evento a Riyadh, Sophia ha espresso la sua gratitudine: “Grazie al Regno dell’Arabia Saudita. Sono molto onorata e orgogliosa di questa decisione. È un fatto storico”.
Come afferma la Hanson Robotics, Sophia è un “robot social dotato di intelligenza artificiale e può processare dati visivi e reagire all’ambiente circostante. È quindi in grado di riconoscere le emozioni umane e rispondere in tempo reale, sorridendo e cambiando espressione facciale”.
Ma perché il governo di Riyadh ha preso questa decisione?
I robot sono gli asset del progetto “ Neom ” per la realizzazione di una smart city 4.0 che si estenderà per 26.500 chilometri quadrati oltre che in Arabia Saudita, anche in Egitto e in Giordania. Come si legge nella nota che presenta il progetto, la città aspira a essere: “la più sicura, la più efficiente, la più orientata al futuro, il miglior posto dove vivere e lavorare”. All’interno della città ci saranno molti altri robot come Sophia, per aiutare gli abitanti e rispondere alle loro esigenze.
L’Arabia Saudita punta dunque a diventare leader nel settore dell’intelligenza artificiale dopo aver presidiato, insieme ai Paesi della regione Mena (Middle East and North Africa) il comparto delle Tlc.
Gli operatori del Golfo, ad esempio, sono stati tra i primi ad implementare l’ Lte e ora puntano sul 5G. Secondo un recente rapporto di Deloitte, i carrier in Medio Oriente investiranno 50 miliardi di dollari in infrastrutture di rete dal 2017 al 2021, con particolare attenzione alle reti 5G.
Il Global Information Technology Report 2016 del World Economic Forum classifica gli Emirati Arabi Uniti come il principale paese al mondo nel roll out delle infrastrutture 4G e 5G con una strategia che va oltre il 2020.
Paesi come Kuwait, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti hanno già siglato accordi di distribuzione per il 5G. C’è da scommettere che queste reti saranno appunto sfruttate per far viaggiare servizi innovativi abilitati dall’ intelligenza artificiale.